Leggero, robusto ed economico, l’acciaio è una lega di ferro e carbonio, in percentuale non superiore al 1,7%. L’acciaio è stato prodotto per la prima volta in Inghilterra nel 1740, ma soltanto a metà del 1800, con la scoperta di un sistema particolarmente efficiente per produrlo a basso costo, l’acciaio viene prodotto in grande quantità , dando impulso alla seconda rivoluzione industriale.
La produzione dell’acciaio
Oggi nel mondo ogni anno vengono prodotti oltre 1 miliardo di tonnellate di acciaio. Alla base della produzione c’è il ferro: all’interno di un altoforno, dai minerali ferrosi si ottiene la ghisa liquida che viene poi affinata, riducendo la percentuale di carbonio presente al suo interno. Si produce così acciaio in forma liquida.
Nel corso della trafilatura l’acciaio, già solidificato, viene fatto passare attraverso dei fori calibrati ottenendo forme diverse: barre, tondi, fili metallici.
Quando l’acciaio deve essere cromato, o comunque rivestito, viene sottoposto al decappaggio. Si tratta di una pulizia chimica profonda che viene effettuata tramite immersione in vasche all’interno delle quali pompe resistenti alla corrosione immettono soluzioni con acido cloridirico, solforico o di altro genere a temperature elevate.
La temperatura e il livello devono essere costantemente monitorati attraverso strumenti di controllo adeguati.
Un’alternativa al decappaggio, impiegata in caso di fili a basso contenuto di carbonio, è la scagliatura meccanica, nel corso della quale il filo d’acciaio viene movimentato con una torsione per rimuovere l’ossido superficiale.
Lavorazioni specifiche per i fili d’acciaio
Un altro importante trattamento per la produzione dei fili metallici è la zincatura, che permette di rendere il filo più resistente alla corrosione e all’abrasione e più duraturo nel tempo.
Nella zincatura il filo d’acciaio, perfettamente pulito, viene immerso in una vasca contenente zinco fuso a una temperatura di 450°.
Infine, tramite trefolatura e cordatura si va a creare la fune d’acciaio vera e propria.