I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) devono essere smaltiti e recuperati in modo adeguato perché non sono biodegradabili e contengono sostanze tossiche per l’ambiente.
Riciclare i RAEE può essere anche molto vantaggioso economicamente perché contengono metalli preziosi come oro, argento, rame, ferro, acciaio, alluminio, piombo.
Per quanto la procedura di recupero sia complessa e costosa, è molto più economica di quella di estrazione; inoltre, i rifiuti tecnologici (e-Waste) sono in continuo aumento e al momento in Europa solo il 33% viene riciclato nei impianti recupero metalli preziosi dai raee. Portando questa percentuale all’80%, potrebbero essere recuperati metalli preziosi per 1 miliardo di euro.
Come avviene il recupero dei metalli dai RAEE
Nel recupero dei metalli preziosi prima di tutto è necessario eliminare i componenti che non contengono metalli da recuperare. I metalli vengono poi recuperati da macchinari costruiti allo scopo e poi fusi in lingotti per preparali agli usi successivi.
Non si tratta di un processo facile: per recuperare i metalli si utilizzano solventi e sostanze molto tossiche, che vanno gestite con la massima cautela e con la strumentazione giusta.
Procedimenti alternativi per il recupero di metalli
Oggi in Italia si utilizzano principalmente tre procedimenti per il recupero dei RAEE: la frantumazione e la separazione dei prodotti elettronici, secondo un processo ideato dal Policlinico di Milano, la pirogassificazione delle schede elettroniche, messo a punto dal Centro Sviluppo Materiali e le tecniche idrometallurgiche, che sono allo studio all’ENEA e sono interessanti perché hanno un basso impatto ambientale.
Ancora più ambizioso è il progetto di un team di ricercatori sardi dell’università di Cagliari, che hanno ideato un processo a impatto zero: i RAEE, triturati e privati dei materiali plastico-vetrosi e ferrosi, vengono trattati in tre stadi successivi. Il primo comporta la dissoluzione dei metalli di base, il secondo la dissoluzione e il recupero di rame e argento e l’ultimo la dissoluzione e il recupero di oro. Il procedimento utilizza liscivianti eco-selettivi diversi per i differenti metalli.