La manutenzione è tradizionalmente percepita come un costo, mentre andrebbe vista come un investimento, perché permette di mantenere l’impianto industriale in uno stato di funzionamento ottimale evitando guasti e blocchi della produzione; risparmiare sulla manutenzione di un impianto senza rinunciare alla qualità è possibile attraverso una buona scelta di etichette industriali, abbinata a un’accurata formazione del personale.
I costi della manutenzione e le etichette industriali
Una manutenzione ben fatta permette di mantenere e migliorare la produttività dell’impianto, garantendo la sicurezza dei lavoratori e il rispetto dell’ambiente, ma indubbiamente comporta una spesa.
Per capire come e quanto investire in manutenzione è necessario trovare il giusto equilibrio tra costi e benefici. Nel bilancio di un’impresa, la manutenzione rientra tra i costi aziendali diretti, cioè quelli legati alla produzione.
Ci sono aziende, soprattutto di piccole o medie dimensioni, dove con l’idea di risparmiare si continua a pensare che la manutenzione sia un’operazione da fare quando ci sono problemi, allo scopo di risolverli e tornare a produrre, senza troppo preoccuparsi della qualità, degli sprechi energetici, a volte trascurando addirittura la sicurezza. I blocchi della produzione che si possono verificare in caso di guasti improvvisi e gli investimenti necessari per sostituire componenti del tutto usurati, però, rischiano di costare ben di più di una manutenzione ben pianificata.
I costi della manutenzione per riparazione, infatti, solitamente sono più alti di quelli per la prevenzione; in più, un blocco dell’impianto causa il costo supplementare della manodopera improduttiva e può portare a ritardi nella produzione e nella distribuzione, con disagi per i clienti e danni alla propria credibilità.
Oggi il modello della “manutenzione a guasto”, che prevede l’intervento solo quando questo si rende inevitabile, è ormai obsoleto anche perché sono cambiati nella sostanza i macchinari, che si sono evoluti e oggi rendono possibile un nuovo modo di fare manutenzione.
I diversi tipi di manutenzione
Attualmente prevale l’idea che investire in manutenzione sia la via migliore; i tipi di manutenzione più diffusa sono:
- Manutenzione migliorativa: è una revisione dell’impianto finalizzata ad aumentare le prestazioni di un macchinario o di un processo;
- Manutenzione preventiva programmata: si interviene con azioni di revisione e riparazione prima che si verifichi il guasto;
- Manutenzione predittiva: grazie all’acquisizione di dati sui macchinari in tempo reale, è possibile predire il momento in cui questi potrebbero rompersi
Alla manutenzione ordinaria, caratterizzata da interventi tesi a ripristinare lo stato iniziale del sistema, sempre più spesso si affianca la manutenzione straordinaria, una manutenzione migliorativa, che porta a un rinnovamento parziale del sistema teso a migliorare le performance, la sicurezza o il risparmio energetico.
È così che il lavoro di manutenzione è in gran parte programmabile, e la formazione dei lavoratori acquisisce grande importanza.
Le cause di inaffidabilità e di guasto delle macchine sono riconducibili, oltre che a errori legati alla fase di progettazione, a problemi nella gestione quotidiana dell’impianto e a errori nella sua manutenzione.
Il modo migliore per evitare gli errori che nascono all’interno dell’impianto è formare adeguatamente e costantemente il personale in un’ottica di miglioramento continuo.
“Manutenzione è la combinazione di tutte le azioni tecniche e amministrative, incluse le azioni di supervisione, volte a mantenere o a riportare un’entità in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta”
dalla UNI 10147
Manutenzione e Qualità
La manutenzione è uno strumento importante per migliorare la qualità di un’azienda, come dimostra il fatto che è inclusa nella ISO9000, la serie di normative che definisce i requisiti per la realizzazione di un sistema di gestione della qualità all’interno di un’organizzazione.
Secondo la normativa, è necessario individuare una serie di procedure per attuare e documentare la manutenzione, per gestire attrezzature e scorte e formare il personale. È inoltre indispensabile gestire gli interventi e i controlli periodici preventivi
La qualità della manutenzione è, in ultima analisi, definita sia dai ricambi che si utilizzano, sia dalla manodopera; per questo è indispensabile investire nella formazione costante del personale e in un progetto di comunicazione visiva che permettano di condividere le informazioni e fare in modo che tutti i dipendenti possano capire qual è il funzionamento dell’impianto e riconoscerne i diversi componenti.
Manutenzione più facile con le etichette industriali
Fare formazione ai lavoratori e modificare l’approccio aziendale alla manutenzione in un’ottica di miglioramento continuo è quindi un ottimo investimento perché permette di contenere i costi della manutenzione e contemporaneamente diffonde una cultura aziendale di partecipazione.
Il primo passo per semplificare qualsiasi operazione di manutenzione, con il vantaggio economico che ne consegue, è una corretta codifica dei componenti industriali fatta con etichette industriali professionali, resistenti ai vapori acidi e agli agenti atmosferici e ben leggibili.
Le etichette devono essere scelte nella tipologia più adatta all’impianto (incise, componibili, adesive) e nelle dimensioni più indicate a seconda degli ingombri e della distanza di lettura prevista.
I nastri colorati permettono di identificare con un solo colpo d’occhio i fluidi, e le frecce direzionali consentono di definire qual è il verso del flusso.
Possono essere utili anche targhe personalizzate con schemi di impianto che permettano a lavoratori e nuovi assunti di capire che cosa accade in una certa fase del processo.