In un impianto industriale, poter identificare i liquidi che scorrono all’interno dei tubi è fondamentale per la sicurezza di chi lavora negli impianti e per la gestione della manutenzione ordinaria e straordinaria.
Per legge è obbligatorio indicare chiaramente sui tubi qual è il fluido che scorre al loro interno. Però non vengono date indicazioni univoche su come questo debba essere fatto. Teoricamente, qualsiasi tipo di etichettatura è consentito, purché ci sia accordo e le informazioni siano condivise.
In realtà , però, esistono delle normative che abbinano a ogni tipo di sostanza un certo colore. Le principali sono la norma UNI 5634-97 e la DIN 2403:2014.
Entrambe definiscono i sistemi di identificazione delle tubazioni non interrate che convogliano fluidi e permettono una relativa uniformità , con la possibilità anche per manutentori esterni, lavoratori appena assunti o visitatori di orientarsi anche in impianti mai visti prima.
Per dare al tubo la sua colorazione è possibile dipingerlo con vernice colorata, comprarlo già colorato, quando possibile, oppure, per maggiore comodità , utilizzare nastri colorati, che vanno apposti in prossimità di valvole o componenti, in modo che il contenuto dei tubi sia identificabile senza possibilità d’errore.
L’importanza delle etichette per la marcatura dei tubi
I colori permettono di identificare la tipologia di liquido che scorre nei tubi: secondo la normativa UNI 5634, ad esempio, il giallo vivace identifica i fluidi pericolosi, l’arancione gli acidi, il marrone gli oli combustibili o infiammabili.
Per sapere, però, quale acido o olio combustibile scorra nei tubi è necessario applicare in aggiunta delle etichette che riportino il nome della sostanza, o scegliere etichette che hanno il colore richiesto dalla normativa.
Un altro dato importante, che sui nastri colorati viene indicato da frecce, è la direzione di scorrimento del fluido; è molto utile sapere qual è il verso di scorrimento perché in caso di necessità sarà possibile sapere quale valvola chiudere per interrompere il flusso.
Oltre a permettere di lavorare in sicurezza, l’etichettatura dei tubi permette anche di risparmiare tempo e denaro nella manutenzione.
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Identificazione fluidi pericolosi
Un altro elemento che non può mancare nella classificazione dei fluidi pericolosi sono i simboli GHS (o CLP), che definiscono il tipo di pericolosità della sostanza: c’è un pittogramma per il materiale esplosivo, uno per le sostanze corrosive, uno per le sostanze tossiche e via dicendo.
Come applicare le etichette per tubazioni
Prima di incollare le etichette sui tubi è necessario seguire delle regole di buon senso, come ripulire accuratamente la superficie prima di procedere all’incollaggio. Su di un tubo non è sufficiente istallare una sola etichetta: le indicazioni devono risultare visibili da ogni lato della tubazione.
Anche a proposito della dimensione delle etichette, non esiste una regola vera e propria, ma è necessario che le scritte risultino ben visibili dalla distanza alla quale si collocherà l’osservatore.
I nastri marcatubo vengono impiegati nelle industrie, ma anche nella sala macchina delle navi e in impianti civili.
Scopri anche come mettere le etichette su pompe, valvole ed altri componenti
Non etichettare i componenti può portare a errori grossolani, soprattutto quando si tratta di ordinare i pezzi di ricambio. Ad esempio, in un impianto con diverse pompe vicine tra loro, potrebbe capitare di ordinare i ricambi per la pompa sbagliata.
Per semplificare la gestione dell’impianto, è fondamentale marcare i tubi con nastri colorati che indichino il tipo di fluido trasportato e la sua direzione. Inoltre, è importante corredare di etichette tutti i componenti.
Queste misure non solo riducono significativamente il rischio di errori, ma ottimizzano anche l’efficienza operativa, aiutando i responsabili di impianto a mantenere un controllo rigoroso e preciso sulle operazioni quotidiane. Scopri di più sull’etichettatura di pompe e valvole in questo articolo.