L’etichettatura delle sostanze chimiche viene regolamentata a livello globale dal sistema GHS (Globally Harmonised System).
Perché l’etichettatura GHS?
Introdotto nella maggior parte dei paesi del mondo, il sistema GHS è stato elaborato per garantire un sistema di etichettatura condiviso a livello globale per identificare le sostanze chimiche pericolose, definendo la loro tipologia di rischio in modo da tutelare la salute delle persone e degli animali e l’ambiente.
Riguarda diversi settori, dall’industria all’agricoltura passando per il trasporto, e interessa i contenitori dove le sostanze vengono immagazzinate, quelli per il trasporto e, nell’industria, le tubazioni dove queste scorrono.
La sua introduzione è stata un’innovazione importante anche a livello economico perché ha agevolato il commercio internazionale di prodotti chimici. In precedenza, infatti, poteva accadere che una sostanza classificata come nociva in Australia risultasse tossica in Giappone, ma non in India…
Nell’Unione Europea la classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze chimiche era regolamentato dal sistema CLP (Classification, Labelling and packaging), che è stato poi allineato al sistema GHS.
Pericolosità delle sostanze chimiche
Riguarda diversi settori, dall’industria all’agricoltura passando per il trasporto, e interessa i contenitori dove le sostanze vengono immagazzinate, quelli per il trasporto e, nell’industria, le tubazioni dove queste scorrono.
Nell’Unione Europea la classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze chimiche era regolamentato dal sistema CLP (Classification, Labelling and packaging), che è stato poi allineato al sistema GHS.
I pericoli possono essere:
– Pericoli fisici (16 classi di pericolo, tra cui esplosivo, gas infiammabile, solidi comburenti…)
– Pericoli per la salute (10 classi di pericolo, tra cui tossicità acuta, tossicità riproduttiva…)
– Pericoli per l’ambiente (2 classi di pericolo, legati alla pericolosità per l’ambiente acquatico)
Le classi di pericolo sono poi divise in categorie di pericolo, che vanno da 1 a 7 a seconda della classe di pericolo.
Nell’etichettatura, il simbolo GHS offre soltanto una indicazione generale del tipo di pericolosità di una sostanza. Per saperne di più è necessario leggere altre indicazioni che possono essere riportate sull’etichetta stessa (nome della sostanza, simbolo chimico) o si trovano nella scheda di sicurezza.
La scheda di sicurezza (SDS)
La scheda di sicurezza (SDS) è una specie di carta di identità che dà tutte le informazioni utili sulle sostanze chimiche pericolose. È composta da 16 punti obbligatori che mirano a dare un quadro completo delle informazioni utili per poter gestire la sostanza senza rischi.
Prima di tutto vengono identificate la sostanza e la sua composizione e i pericoli legati alla manipolazione. Sono inoltre indicate informazioni relative al primo soccorso, antincendio e ai possibili rischi.
Adesivi identificazione fluidi
All’interno degli impianti industriali è necessario identificare anche i fluidi che scorrono nelle tubazioni. Per farlo si può ricorrere a nastri colorati con frecce che indichino la direzione del flusso e riportino il nome della sostanza.
Non esiste una normativa unica per definire quale colore assegnare a una data sostanza, ma ci sono normative più diffuse, come la UNI 5634 o la DIN 2403. L’importante, comunque, è che venga fatta un’adeguata formazione ai lavoratori, in modo che le informazioni siano condivise tra tutti. Poter identificare prontamente quale liquido passi in un tubo, quale sia il suo grado di pericolosità , e in quale direzione scorra è fondamentale per la sicurezza e per minimizzare i danni in caso di guasti.